Il 10 maggio 2009 alcuni volontari della So.Spe.
ed una piccola rappresentanza
della scuola Sacro Cuore di Gesù,
accompagnati da Suor Paola,
sono andati a portare quanto raccolto
ai terremotati d’Abruzzo.
La prima cosa che si vede uscendo dall’autostrada A24
entrando a L’Aquila è un cartello con un’aquila nera
ed una scritta:
“RIDATECI LE ALI E L’AQUILA TORNERA’ A VOLARE”
ed è proprio questa l’aria che si respira girando nelle tende,
parlando ai cittadini aquilani;
nei loro occhi si vede quella voglia di aprire le ali
e tornare a volare, a sognare, a costruire il loro futuro.
Non è semplice esprimere le sensazioni e le emozioni
che si provano vedendo quelle persone che non hanno più
niente, niente nel vero senso della parola.
Dove sarò domani
che ne sarà dei miei sogni infranti, dei miei piani;
Dove sarò domani,
tendimi le mani, tendimi le mani:
è una piccola frase presa della canzone
DOMANI 21.4.09
cantata da molti artisti uniti per l’Abruzzo;
esprime veramente ciò che si vede passando tra le tende,
dove si vive alla giornata, giorno dopo giorno, ed è grazie
all’aiuto di tutti quei volontari che vivono insieme a loro
che le persone trovano la forza di guardare avanti,
di sorridere e di fare progetti per il loro futuro.
I primi passi nelle tendopoli sono stati davvero difficili,
vedere quelle persone turbate, demoralizzate, smarrite,
sconvolte, eppure in alcuni momenti sono loro
che hanno dato la forza a noi di sorridere e di aiutarli.
Abbiamo visto una città fantasma e quella non è L’Aquila;
chi come me la conosce veramente ed è affezionata
a quei territori sente un vuoto dentro, e pensa:
cosa posso fare?
Come posso aiutarli?
Quando vedrò risplendere ancora questa città?
La sensazione che si prova entrando ad Onna è terribile,
indescrivibile, una città rasa al suolo,
ma nella tendopoli ti avvolgono ovunque
fratellanza e amicizia.